NUOVI LIMITI DI IMPIGNORABILITÀ DELLE PENSIONI
Il settimo comma dell’ art. 545 del codice di procedura civile è sostituito dal seguente:
“Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 Euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, dal quarto e dal quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge”
Questo è quanto stabilito dalla dall’art. 21 bis legge 21 settembre 2022 n. 142, che ha convertito il Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (Decreto Aiuti bis).
Il legislatore ha innalzato il cd “minimo vitale” da 750 Euro a 1.000 Euro, per cui tutte le somme dovute a titolo di pensione sono pignorabili solo per la parte eccedente detto importo nei limiti previsti dalla normativa vigente (un quinto).
A titolo di semplice esempio, una pensione di 1500 Euro mensile, può essere pignorata solo per la parte eccedente i 1.000 Euro, ovvero solo un quinto di 500, per la somma trattenuta sarà pari a 100 Euro.
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